La scelta di un software MES richiede un’attenta analisi delle proprie esigenze aziendali, risulta però cruciale nel lungo periodo per ottenere risultati operativi di ottimo livello. In commercio ci esistono ottimi software MES, ognuno con pregi e difetti. Si tratta di una categoria vasta che permette ampio margine di valutazione, trovare un MES che fa per noi è un’operazione lunga ma ne varrà sicuramente la pena.

In questo articolo proviamo a sbrogliare il bandolo della matassa. Ecco quindi qualche consiglio per una scelta più consapevole.

1. Semplicità di utilizzo

Da mettere al primo posto.
Perché una volta operativo, sarà il compagno di lavoro di buona parte del personale e proprio come un nuovo collega, se amichevole od ostile, può cambiare l’umore aziendale. Inoltre, seppure all’inizio possa sembrare difficile da pensare, dietro ad ogni complessità, ogni clic non richiesto, si cela un costo aziendale nascosto. Perdere un minuto per completare un’operazione che un altro software permette di portare a termine in dieci secondi significa, a fine giornata, aver accumulato un grande ritardo.

In casi estremi diventa lo spartiacque fra un sistema piacevole che aiuta nella quotidianità e un prodotto usato male e scarsamente. Infatti chi è che vuole avere a che fare giornalmente con un prodotto difficile da usare e che dà più problemi che gioie?

Ovviamente, per arrivare ad un livello di semplicità alto, che favorisca davvero un utilizzo piacevole e senza intoppi, occorre tempo e denaro. Per questo solo i migliori software MES riescono a garantire un accurato studio ergonomico delle interfacce e dei flussi operativi.

Particolare attenzione va posta agli operatori in produzione, spesso poco avvezzi agli strumenti informatici. Quindi è necessario proporre loro strumenti semplici, intuitivi e robusti.

2. Copertura funzionale

Può sembrare banale, ma un software per essere efficace deve coprire il più possibile le esigenze aziendali. Ogni azienda ha poi delle specificità che vanno considerate, per questo non è semplice costruire un software che vada incontro a tutte le esigenze.

Attenzione, coprire il più possibile non vuol dire coprirle tutte! La scelta ricade nella valutazione complessiva del rapporto costi benefici.

Infatti, se per le funzioni più comuni e standard non sarà difficile trovare la copertura, la stessa cosa non si può dire per le esigenze dovute al settore merceologico o, ancor più, specifiche dell’azienda e alle modalità operative consolidate.
Ora però un’attenta valutazione a seguito di un’analisi interna, dovrebbe portare a creare un elenco di funzioni divise in:

  • critiche e fondamentali;
  • importanti;
  • facoltative.

Se le prime due categorie sono ovviamente cruciali, le funzionalità facoltative saranno da valutare caso per caso, considerando costi/benefici nel caso si decida implementarle o meno.

A tal proposito bisogna tenere in considerazione ciò che tutti i migliori produttori di software MES prevedono, ovvero:

  • funzioni standard, spesso raggruppate in moduli funzionali;
  • parametri di configurazione per estendere la copertura delle funzionalità standard;
  • sviluppo di funzionalità custom per completare la copertura funzionale.

In teoria è dunque possibile avere una copertura funzionale completa, ma in base a quante funzioni custom sono previste cambiano sensibilmente tempi e costi di implementazione del progetto.

3. Sicurezza e riservatezza

I sistemi MES permetto di raccogliere dati in grande quantità molto semplicemente. In breve tempo questi dati costituiranno una preziosissima banca dati aziendali, contenente gran parte del know-how aziendale.

Quindi è fondamentale che vengano trattati e custoditi con la massima cura.

Alcuni aspetti da valutare, magari supportati da esperti in cyber security:

  • vulnerabilità del sistema;
  • criptografia dei dati sensibili;
  • backup: se previsti in automatico o facilità di creazione di piani di backup;
  • procedure di disaster recovery.

4. Estrazione ed analisi dei dati

La grande quantità dei dati raccolti dal software MES deve essere gestita e resa al massimo fruibile.

Infatti, per esser utili, questi dati vanno estratti, consultati, analizzati. E se non bene organizzati, la grande quantità di informazioni può essere una complessità in più da gestire. Questo porterebbe alla dilatazione dei tempi poiché l’operazione di analisi sarebbe tutt’altro che semplice.

Quindi è fondamentale la possibilità di estrare tutti i dati d’interesse e solo i dati d’interesse, senza l’aggiunta di “zavorra”.

Inoltre, cosa prevista nei migliori software MES, la possibilità di avere notifiche per allertare direttamente i responsabili all’accadimento di certi eventi, senza costringerli a leggere periodicamente noiosi tabulati alla ricerca delle informazioni desiderate.

5. Flessibilità ed evoluzioni nel tempo

Se il concetto di copertura funzionale è, apparentemente, scontato, un concetto che può sfuggire è quello della flessibilità del sistema e delle possibili evoluzioni nel tempo.

Questo perché un’azienda è un’entità viva, che cresce e con il tempo evolve e le cui esigenze con grande probabilità cambieranno.

E un software MES deve essere in grado di seguire le evoluzioni, aiutando l’azienda a crescere e non ingessandola con procedure immutabili. Quindi occorre prestare attenzione alle clausole sugli aggiornamenti che, in alcuni casi, sono escluse del costo del prodotto e rischiano di tramutarsi in un pericoloso boomerang per la tenuta aziendale nel lungo periodo.

6. Integrazione con altri software aziendali (esempio ERP)

Tutti i migliori software MES presenti sul mercato possono operare autonomamente, ovvero senza collegamenti ad altri sistemi aziendali. Molti offrono la possibilità di scambiare le informazioni tramite file Excel o CSV. Ma non è difficile immaginare la comodità di avere tutto il flusso di dati integrato e automatico.

Pertanto una facile integrazione del sistema con il software gestionale ERP, software presenze ed eventuali sistemi SCADA già presenti, può fare la differenza, soprattutto nel lungo periodo. Questa è un’altra di quelle criticità che rischia di allungare di molto i tempi di lavoro aziendali.

7. Integrazione con le macchine di produzione (Industria 4.0)

Una situazione ideale prevede la massima automatizzazione del sistema e quindi anche un’integrazione con le informazioni provenienti dalle macchine utensili. Un approccio integrato permette la massima comunicazione tra macchine e software e questo agevola anche la fase di raccolta dati in tempo reale, di diagnostica, e di analisi. In questo modo sarà molto più semplice

Inoltre questo garantisce i benefici fiscali previsti ove possibile dal piano nazionale Inustria 4.0. Si tratta di sgravi importanti che agevolano gli investimenti per dotarsi di macchine smart e non solo.

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